
È stato riaperto l’Avviso 2/2015 nella sua nuova edizione adottata con determinazione dirigenziale n. 419 del 25 marzo 2021.
Destinatari
Soggetti privati non profit con organizzazione di impresa e che svolgano attività senza scopo di lucro: organizzazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali e loro consorzi, fondazioni senza scopo di lucro, enti religiosi e altri soggetti privati non aventi scopi di lucro, imprese sociali, ovvero tutte le organizzazioni private senza scopo di lucro che esercitano in via stabile e principale un’attività economica di produzione o di scambio di beni o di servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale, inclusi gli enti di cui al Libro V del Codice Civile, finalizzati alla produzione di beni e di servizi in funzione meramente lucrativa o di mutualità in terna, con riferimento alle società (di persone, di capitali e coop) e ai loro consorzi.
Risorse a disposizione
Il bando prevede un fondo perduto di 200mila euro in regime di de minimis con un cofinanziamento richiesto del 20% sull’importo totale del progetto.
L’agevolazione concedibile può arrivare a 1,35 milioni, pari al 45% di un progetto con costi ammissibili massimi di 3 milioni presentato da piccole imprese, ovvero fino a 1,05 milioni pari al 35% per le medie imprese.
A disposizione oltre 34 milioni di euro.
Aree di intervento
L’Avviso 2 favorisce investimenti per il potenziamento e la qualificazione della rete di strutture socio assistenziali e socioeducative e un sistema di interventi capace di colmare le lacune nell’offerta di servizi alle persone, alle famiglie, alle comunità, di accrescere l’accessibilità della rete dei servizi e le pari opportunità nell’accesso agli stessi, nonché che abbiano carattere innovativo e sperimentale rispetto al contesto locale di riferimento e rispetto alla normativa nazionale e regionale vigente e carattere di coerenza con la programmazione sociale nazionale e regionale.
Le proposte progettuali devono essere rivolte al completamento ovvero all’ampliamento ovvero alla realizzazione di nuove strutture nel rispetto degli standard strutturali e funzionali previsti dal regolamento regionale n. 4/2007; non sono considerati costi ammissibili tutti gli oneri connessi a servizi o standard aggiuntivi rispetto a quelli minimi dichiarati dalla normativa regionale.
Il bando è a sportello, fino a esaurimento delle risorse a disposizione.